Cassano: imbrattata lapide su tomba del padre di Papasso

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CASSANO ALL’IONIO Atti vandalici nel cimitero di Cassano all’Ionio dove la scorsa notte ignoti hanno imbrattato la lapide posta sulla tomba del padre del sindaco Gianni Papasso. «Si tratta di un atto – afferma Papasso – che si descrive da solo. Hanno inteso turbare la pace di mio padre. Nemmeno i morti possono più riposare in pace. Il gesto è sicuramente da ascrivere alla mia attività amministrativa che, evidentemente, dà fastidio a qualcuno. A Cassano, oramai, si è creato un clima d’odio che viene alimentato da tempo e che è sfociato nell’interrogazione del senatore Morra. Oggi si è arrivati a imbrattare la lapide di mio padre…Una situazione che, in queste ore – prosegue Papasso – mi sta facendo meditare se abbandonare la mia carica o continuare a servire Cassano e continuare a oppormi al malaffare e all’illegalità. Una cosa mi fa stare veramente male ed è quella di sentirmi abbandonato da alcuni pezzi dello Stato e constatare che vi sono delle forze che vogliono delegittimarmi».
Sull’episodio hanno avviato indagini i carabinieri della locale Tenenza, mentre si susseguono gli attestati di solidarietà al sindaco Papasso. Tra questi il consigliere provinciale e sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi, che si stringe al fianco del primo cittadino cassanese “che sta conducendo una battaglia di rinascita della cittadina chiamata ad amministrare, senza piegare la testa difronte al malaffare, alla criminalità e agli interessi di bottega. La notizia del vile gesto che ha riguardato la tomba del padre – prosegue Tamburi – arrivata nel mentre eravamo a Reggio Calabria per celebrare l’assemblea del consiglio regionale delle autonomie locali, ha fatto decidere per la sospensione dell’assemblea in segno di rispetto e solidarietà per il sindaco di Cassano all’Jonio. Ma ora è arrivato il momento di dire basta a questa spirale subdola ed anonima. Serve invertire la tendenza e non lasciare solo Papasso e tutti gli amministratori che come lui si battono per il nuovo corso delle amministrazioni locali”. Determinati anche i componenti della Giunta cassanese e i consiglieri di maggioranza: “Quello che è accaduto – scrivono in una nota – non fermerà la legittima attività di questa Amministrazione, sia per quanto riguarda l’azione ordinaria che quella programmatica…Disconosciamo questo clima di terrore e ci troverà a rispondere sempre con la voglia di fare, con la passione e l’agire per amore di Cassano”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Partito socialista che, attraverso il segretario provinciale Franz Caruso e il segretario cittadino Elena Ferrari, esorta il sindaco Papasso ad andare avanti più determinato di prima: “La gente onesta di Cassano, in massa, ha consegnato con fiducia nelle sue mani il proprio futuro e, per questo, Gianni Papasso non deve mollare. Neanche di fronte al clima di odio e di infamia, che negli ultimi tempi sta avvelenando la politica a Cassano. Neanche di fronte ai maldestri tentativi di delegittimare un Sindaco eletto democraticamente, in maniera quasi plebiscitaria”. Solidarietà anche dal presidente e dal Cda dell’Istituto Casa Serena Santa Maria di Loreto che stigmatizzano il gesto “segno tangibile di un declino culturale e valoriale che interessa solo qualche frangia malata di società. La comunità intera, onorando il riposo dei nostri defunti, intende oggi lanciare anche un messaggio di ribellione perché non può permettere, all’immoralità di pochi, il vantaggio di rappresentare la nostra terra, da sempre abitata da persone oneste e dignitose. Invitiamo quindi la città intera e tutte le Istituzioni che la rappresentano a scendere in piazza, con una manifestazione pacifica attraversando le strade principali della nostra Città, per gridare il nostro disprezzo a questi gesti immorali e sottolineare il nostro desiderio ed il nostro cammino verso il progresso”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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