Carenza idrica, quale programmazione sul territorio?

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ROSSANO La carenza di acqua nelle case della città o in buona parte di esse è una realtà inaccettabile per tanti motivi. Non è possibile, nel duemiladiciassette, avere a che fare ancora, per giunta nella moderna Rossano, con problemi di carenza idrica. Non è umano. L’acqua è un bene primario. Avere l’acqua nella propria casa è un diritto fondamentale di ogni cittadino. Invece a Rossano (come anche in altre città del Sud Italia, una a caso Cosenza), soprattutto nel centro storico, l’acqua manca per diverse ore del giorno e della notte in interi quartieri. Un problema atavico. Non di certo recente. Sono decenni che l’acqua manca nei nostri rubinetti. Ma non per tale motivo dobbiamo rassegnarci a questo degradante stato di cose. I cittadini l’acqua la pagano. Non gli viene fornita gratis. Ed è giusto, quindi, che non manchi. Invece capita, come nel centro storico, che se l’acqua c’è nei quartieri della zona alta, manca in quelli della zona bassa. E viceversa. Da sempre. Ma si può sapere il perché? Possibile che nessuno mai è riuscito a risolvere questo problema? Purtroppo dobbiamo amaramente constatare di no. Ma il problema della carenza idrica non si riesce o non lo si vuole risolvere? E’ una questione di incapacità o di mancanza di organizzazione e di programmazione? Direi piuttosto la seconda. Ad ogni modo il capogruppo di RossanoFutura, Tonino Caracciolo, attraverso il suo profilo facebook ha lanciato una serie di interrogativi circa la carenza idrica. Di quanta acqua disponiamo? Chi ci rifornisce? Quanta acqua produce il Comune attraverso le sue fonti, come pozzi e sorgenti? E ancora: in che stato si trovano i pozzi? La loro manutenzione come avviene? E’ programmata? E i sistemi di telecontrollo e risparmio energetico? Sono fermi? Se si, per quale motivo? Interrogativi, questi, a cui il consigliere comunale (e geologo) Tonino Caracciolo, insieme alla sua collega di gruppo Marinella Grillo cercano di dare una risposta. E’ allo studio, infatti, un articolato dossier. Sul quale si sta lavorando per cercare di fornire quelle risposte che vorrebbero dal Comune soprattutto i cittadini che soffrono la carenza di acqua dai propri rubinetti. Interrogativi, quelli posti dal dottor Caracciolo, più che legittimi. Quanto spende, ogni anno, il Comune (e quindi i cittadini) per il canone acqua? E poi è possibile che ci ritroviamo in queste condizioni? Ma di quale turismo si vuole parlare se poi i problemi sono questi? Il Sindaco Mascaro e la sua giunta tanto si stanno adoperando per rilanciare l’immagine culturale di Rossano in Italia e nel mondo. Grazie soprattutto al Codex e alle Giornate Fai di Primavera Rossano ha registrato un discreto aumento delle visite turistiche. Sia dei viaggi programmati che di quelli liberi, ovvero senza accompagnatore. E quindi sarebbe, anzi è, un vero peccato che poi il centro storico subisca questi pesanti problemi. Quello dell’acqua deve essere risolto. Certo, adesso, in pochi giorni, i miracoli non si possono fare. Nessuno ha la bacchetta magica. Serve una seria programmazione. Magari iniziare a lavorare già da adesso o da settembre per poter cercare di risolvere in maniera definitiva la carenza d’acqua nelle case (quindi anche nei b&b) delle persone. Va fatta una reale mappatura del sistema idrico comunale. Vedere da dove arriva l’acqua. Se ci sono perdite. Intercettare fondi europei per poter mettere mano a buona parte di un’ormai obsoleta rete idrica comunale. Chiudere con chiavi d’arresto le sorgenti montante che scorrono a getto continuo. Creare riserve d’acqua aggiuntive. E, infine, indiviaduare anche qualche buontempone che pare si prende la briga, ormai da anni, di deviare l’acqua della condotta a proprio piacimento. Per soddisfare qualche particolare desiderio politico. Si, avete capito bene: si fanno i dispetti. E la gente ne paga le conseguenze. Intervenga la magistratura.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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