Candidatura Stasi alla Provincia, alcuni iscritti PD: Lectio magistralis rispedite al mittente

corigliano rossano

Corigliano-Rossano – Sentiamo e leggiamo da qualche giorno ipotesi e riflessioni che ci lasciano perplessi. Scopriamo infatti che, ad un tratto, la diversità di posizioni all’interno del partito, lungi dall’essere considerata una ricchezza, sintomo dell’esercizio della democrazia, viene additata come una colpa tale da meritare la scomunica e l’abiura. Ed in termini generali siamo persino d’accordo che, se si vuole stare in un partito, occorra ascoltare la voce della maggioranza e le sue assemblee sovrane. Meno comprendiamo come, questa lectio magistralis sulla militanza, venga da chi ha più e più volte ignorato le scelte prese dagli organismi competenti e dalle assemblee elettive. Non capiamo – ma sarà sicuramente un nostro limite – perché valga oggi per le provinciali, ammesso che ci siano quelle condizioni, e non sia valso negli ultimi vent’anni alle amministrative nelle due ex città di Corigliano e Rossano e di Corigliano-Rossano? Perché, probabilmente con una valutazione errata, il Partito Democratico ha sempre fatto le sue determinazioni e, più componenti dello stesso, hanno preso strade diverse senza per questo essere stati ne espulsi ne, tantomeno, mandati d’avanti a commissioni che puzzano di “caccia alle streghe”.
In particolare non capiamo perché oggi la candidatura di Stasi sia, nell’ordine, contro qualcuno e in rottura rispetto ad un partito in cui non milita? Soprattutto non comprendiamo dove sia stata presa la decisione che il candidato del PD debba essere Nociti se poi, tra i firmatari per la candidatura di Stasi, c’è tanto Pd? Vogliamo realmente ignorare che la scelta, pur nella sua legittimità tecnica, non abbia ascoltato i territori? Non abbia nemmeno per un momento voluto ragionare sull’opportunità che si poteva avere nel candidare una figura nuova e, proprio nel suo non essere incardinata in un partito, l’enorme potenzialità aggregate che avrebbe avuto in un’elezione particolare come quella delle provinciali?
Tutto questo è stato argomento di riflessione? Purtroppo no perché è prevalsa un’idea conservatrice che, nemmeno per un momento ha voluto ragionare sulla necessità di allargare il campo e di riconoscere, anche in un principio d’alternanza democratica la possibilità di uscire dal recinto del “candidato di partito” e di valorizzare anche una candidatura di una città nuova.
E crediamo che questa sensazione di disagio nel subire, ancora una volta, un’imposizione esterna sia il motivo per cui decine di amministratori del Pd abbiano deciso di sostenere la candidatura del sindaco di Corigliano-Rossano. Quest’elemento, soprattutto in una fase congressuale che resta al palo per evidenti limiti di “governance”, possiamo far finta che non esista? Oppure la questione “Stasi” diventa solo utile per ritagliarsi uno spazio all’interno delle dinamiche congressuali?
Non vogliamo nemmeno entrare nelle dinamiche e nelle trattative che hanno portato all’elezione dei consiglieri provinciali ma è evidente che, in quel momento, fosse in atto una discussione per nulla immaginaria.
Respingiamo poi al mittente le fantasiose ipotesi di OPA sul partito. Se questi sono gli argomenti su cui si vuole ragionare è chiaro che c’è una povertà di idee che dovrebbe preoccuparci molto più di Stasi. Le nostre sono tessere di compagni che ogni anno, da quando esiste il Pd, la rinnovano. Sono tessere di nuovi compagni che decidono di entrare in un soggetto politico e partitico perché lo ritengono strumento di crescita e di partecipazione. Ed è offensivo rivolgersi in termini di presunta aggressione alla libera scelta, certamente concordata, di tante persone. Una scelta che andrebbe apprezzata soprattutto perché fatta in un momento di totale assenza del Pd in città in termini di consensi.
Non siamo interessati ad un dibattito che sembra ordito da Beria… ma non possiamo nemmeno subire in silenzio le ricostruzioni e la messa alla gogna da parte di nessuno.
Siamo entrati nel Pd per dare il nostro contributo costruttivo e per portare una visione delle cose, forse diversa, tesa ad arricchire il partito. Non abbiamo mai pensato di dover essere contro qualcuno ma di essere parte di una comunità eterogenea che ha bisogno del contributo di tutti. Ed è questa la nostra solo preoccupazione insieme al massimo impegno verso il potenziamento ed il miglioramento della nostra amata città.

Iscritti Pd a sostegno della candidatura a segretario cittadino di Mariolina Cacciola

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