Campagna elettorale al giro di boa, Stasi: “Siamo diventati una città senza dignità”

Rush finale. A poche ore dall’ urna i sette competitor sparano le ultime cartucce. Nelle prossime 48 ore seguiremo i comizi di chiusura dei candidati. Si parte con Flavio Stasi – sostenuto dalle liste Raggio di Sole, Rossano Pulita e La Città che vogliamo – che nella centralissima Piazza B. Le Fosse parla di rinnovamento.
Mette mano al bilancio del comune di Rossano che è disastroso. Richiama
i simboli storici e secolari della città (la Panaghìa e il San Marco) chiusi, rappresentazione di una città senza memoria e senza dignità. Fioccano le accuse contro la politica del passato priva di autorevolezza, capace di far chiudere ospedali e presidi di giustizia.
Da rifare la rete idrica. In merito al Piano spiaggia, afferma che è necessario rivedere le procedure. Sull’alluvione ammette che probabilmente una classe politica pulita non avrebbe comunque potuto evitare la rottura degli argini, ma si dice esterrefatto di fronte a chi si approfitta delle disgrazie dei cittadini dicendo “vi darò i soldi dell’alluvione”. Quei 4 milioni scarsi stanziati dal Governo non erano soltanto per le strade e per i danni, ma erano per risarcire i cittadini. Beni culturali: occorre rivalutare le nostre ricchezze. Fusione: l’aspetto demografico da solo non basta.
Questione Anas: va aperta una vertenza territoriale. Seguiamo l’esempio del Sindaco di Torre Melissa, che si è incatenato per protesta contro i cantieri.
Lavoro: occorre creare le condizioni per la costruzione di opportunità, non promettiamo posti di lavoro in cambio di voti. Bisogna creare sviluppo e non più ricatti.

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