Calabria ultima nella elaborazione del Rapporto ORTI 2017 Economia delle Regioni

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Nella lettera Enciclica “Quadragesimo Anno” di Papa Pio XI è scritto: “Come è illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quelle che nelle minori e inferiori comunità si può fare”. Un concetto quello espresso nella Dottrina Sociale della Chiesa nel 1931, che in una lettura contemporanea non è solo attuale ma anche lungimirante.

Quella lungimiranza e competenza che manca alla Regione Calabria, soprattutto in questo momento di profonda crisi che la vede all’ultimo posto nella elaborazione del Rapporto ORTI 2017 Economia delle Regioni Italiane per la capacità di portare flussi turistici.

Le variabili utilizzate per l’elaborazione partono da: arrivi turistici, presenze turistiche, numero di imprese a partecipazione estere attive in regione, fatturato delle imprese a partecipazione estera attive, volume di esportazione. Il primato della Calabria: essere, come al solito, all’ultimo posto!

Un Ente Regione che, anziché, avviare antecedentemente processi di riordino territoriale e legiferare riformando leggi che risalgono al 1983, avvia grandi fusioni senza contenuto e senza alcuna  progettualità. Avvia prima le procedure e poi, forse, la norma e la progettualità anche economica a sostegno dei procedimenti. Insomma, il tipico fare alla carlona!

Sostenere i borghi italiani, di cui questa magnifica terra gode nella sua bellezza e nella sua antica storia è la promozione dedicata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Il Ministero in collaborazione con Airbnb, ha inteso valorizzare i borghi diffusi nel nostro Paese attraverso vari progetti, promuovendo gli stessi anche su apposito sito dedicato.

Il Trentino, che è al secondo posto nella citata classifica – Rapporto Orti 2017 –  elaborata su dati Istat e ICE, ha pensato bene di impegnarsi con Airbnb in progetti diretti allo sviluppo della regione dando supporto e assistenza alle baite alpine, agli agriturismi, con apposite e specifiche proposte.

Il futuro, lo sviluppo turistico in Calabria, non può non tenere in considerazione l’importanza dei borghi e delle comunità. Non può dirigersi verso una megalomane visione di grandi città, distruggendo le caratteristiche di un Paese che ha sempre primeggiato per la particolarità dei borghi e delle comunità.

Made in Italy, borghi, comunità vanno rivalutate e intorno ai quali creare turismo con la tutela di arti e saperi tipici, con la ottimizzazione e la divulgazione della cucina e dei prodotti calabresi.

Le comunità e i borghi sono grandi risorse da valorizzare, per come le altre Regioni virtuose si stanno dirigendo e non da sopprimere o da abbandonare a se stessi in un degrado che ci ha portato a dimenticare l’autenticità dei luoghi e l’importanza della comunità.

Obiettivo comune, condivisione dei valori e coesione sociale, idee nobili che rischiano l’estinzione a vantaggio di utopistiche nozioni di potere e ricchezza che mai giungeranno al loro fine perché astratte, prive di valori e di coesione – garantite solo dalla comunità –  e destinate a non creare sviluppo e futuro.  

La Calabria deve, con urgenza, dirigersi verso forme innovative di attività economiche basate sul recupero di ciò che già possiede e non sperperare in altre risorse che non hanno prodotto altro in passato che cattedrali nel deserto e altre saranno innalzate nel prossimo futuro. Riutilizzare migliorando i beni esistenti, seguendo un’ottica diversa e ponendo al centro il valore del patrimonio posseduto, trovando in esso una nuova risorsa di sviluppo e di crescita economica, culturale

(fonte: comunicato stampa)

 

 

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