Bomparola e il figlio lasciano la baracca e trovano casa

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CORIGLIANO “La disumanità è stata cancellata! La promessa mantenuta”. Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, commenta così la buona notizia che riguarda il bracciante agricolo 63enne Stefano Bomparola e il figlio diciottenne. I due hanno finalmente “abbandonato la baracca disumana, di località Santa Lucia, di Corigliano, dove, in condizioni allucinanti e di grande sofferenza, avevano vissuto per due anni” e hanno trovato casa. Proprio Diritti Civili ha provveduto a pagare i primi mesi di affitto dell’appartamento. Corbelli si è recato a Corigliano dove ha incontrato l’Assessore ai migranti e alle politiche sociali di Corigliano, Marisa Chiurco.

bomparola
Stefano Bomparola

Il signor Bomparola, al lavoro nei campi, al telefono, ha, commosso, ringraziato Corbelli per questo gesto di solidarietà. Da parte sua l’esponente di Diritti Civili ha manifestato apprezzamento per la collaborazione e disponibilità dell’assessore Chiurco e del comune di Corigliano. L’appartamento messo a disposizione del Bomparola e del figlio si trova nel centro di Corigliano ed è un alloggio confortevole e una sistemazione dignitosa. “Sono particolarmente soddisfatto e contento. Aver tolto, in pochi giorni, quelle due persone, così povere, da quella baracca disumana e da quel luogo di sofferenza – afferma Corbelli – riempie il cuore di gioia e di speranza, perché significa che si può e deve aiutare chi ha bisogno, che con la solidarietà, la giustizia sociale, l’attenzione e collaborazione delle istituzioni si possono eliminare tante ingiustizie e alleviare tante situazioni di sofferenza. La triste e drammatica vicenda del signor Bomparola e del figlio, costretti a vivere da due anni in una baracca inumana, mi aveva subito molto colpito. Per questo, dopo aver, pochi giorni fa, appreso di questo caso umano (di cui ha scritto La Provincia), ero immediatamente intervenuto, contattando il comune di Corigliano, i servizi sociali e l’Assessore ai migranti e alle politiche sociali, Chiurco. In pochi giorni questo caso è stato risolto. E’ stato trovato l’appartamento, messo subito nella disponibilità del bracciante e del figlio. Questa mattina mi sono recato a Corigliano per portare l’assegno e regolarizzare economicamente il tutto. Avevo promesso che avrei fatto di tutto per aiutare e togliere subito quelle due persone povere da quella baracca e cancellare immediatamente questa disumanità. E così è stato”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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