Stadio Crotone, Barbuto scrive al ministro Bonisoli

stadio crotone

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Gent.mo Ministro,

sono Elisabetta Barbuto, deputata portavoce M5S eletta nel collegio uninominale di Crotone. Spero che questo mio scritto possa consentirLe di valutare una soluzione positiva per la vicenda che riguarda lo stadio “Ezio Scida” della città pitagorica. Una vicenda che, in questa calda estate, sta creando molta amarezza negli animi dei tifosi crotonesi già ingiustamente penalizzati dalla grottesca vicenda giudiziaria che, complice il tempo, sta garantendo l’impunità a coloro i quali le regole le hanno violate, più volte, e pesantemente. Sto parlando dell’altrettanto nota vicenda del Chievo, della conclamata falsificazione dei bilanci della società (per tre anni di fila), della conclusione per vizi di forma del primo procedimento a carico di quella società sportiva, dell’avvio in notevole ritardo di un secondo procedimento la cui nuova conclusione rischia di arrivare troppo tardi e a campionato già iniziato. Una sorta di amnistia di fatto per i responsabili che rende ancora più triste l’estrema inflessibilità con la quale si vuole procedere alla rimozione della tribuna “incriminata” e che rischia di essere particolarmente diseducativa per le giovani generazioni. A fondo lettera troverà anche il link della missiva scritta dai giornalisti crotonesi che chiedono esplicitamente che si trovi una soluzione a questo problema per un territorio già fortemente penalizzato sotto ogni aspetto e che era riuscito a trarre un po’ di sollievo proprio dall’avventura del Crotone calcio”.

Questo l’incipit della missiva che lunedì sei agosto, non appena ricevuta la notizia dell’appello lanciato dai giornalisti crotonesi, ho inviato al Ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli. Ritengo sia doveroso far conoscere a tutti i cittadini le motivazioni per cui non ritengo di partecipare alla riunione plenaria indetta dal Sindaco per il 10 agosto 2018 .

Qualora non fosse chiaro, comunque, voglio ribadire che le mie iniziative in favore della vicenda sono assolutamente autonome e nascono da tutte le istanze dei cittadini fra i quali mi colloco e per i quali intendo combattere in tutte le sedi, ed in questo frangente anche dei giornalisti, e che non parteciperò alla manifestazione utile, a mio avviso, soltanto a tentare di ottenere una riabilitazione postuma e tardiva e distrarre l’attenzione dalle effettive responsabilità nella gestione della vicenda i cui effettivi autori, credo, siano ormai noti a tutti nonostante i tentativi di attribuzione ad altri di una improbabile quanto incredibile paternità.

L’impeto odierno, infatti, conta ben poco visto il dolce far nulla per lo stadio durato due anni.

Voglio ulteriormente ribadire che gli impegni si mantengono o, comunque, si cerca di farlo salvo difficoltà ed impedimenti oggettivi che in questo caso non sussistono. Dunque, tutti uniti nella istanza di non venire beffati doppiamente. Ma che i cittadini non dimentichino le effettive responsabilità di chi oggi chiama alle armi (magari evocando “pala e pico”) memore del brocardo che la miglior difesa è l’attacco; che ricordino che per lo stadio sono state stornate (su richiestadella locale amministrazione) ingenti somme stanziate dalla Regione in favore della provincia di Crotone e destinate a contenere i danni provocati dal dissesto idrogeologico e per le strade provinciali il cui stato è sotto gli occhi di tutti con il rischio, nel caso specifico, di essere state disperse inutilmente e senza ricaduta effettiva sul territorio; che ricordino che stiamo lavorando in silenzio e senza proclami (con buona pace di chi definisce “discettare” i doverosi comunicati alla cittadinanza) per tentare di risolvere i tanti , mille problemi del nostro comprensorio che ce lo ha chiesto a gran voce il 4 marzo per dire basta alla vecchia politica clientelare ad uso e consumo di pochie delle promesse elettorali; che ricordino, infine, che l’unione auspicata deve essere non solo transitoria e di vetrina per casi specifici , ma basata su una intesa profonda mirata ad operare sempre e comunque nell’interesse della città nella sua totalità. Esistono delle leggi in uno stato di diritto che vanno rispettate. Ed ecco perché ho concluso la mia missiva garantendo il mio impegno a vigilare “segnalando tempestivamente ulteriori e intollerabili omissioni e ritardi e restando in prima linea unitamente a tutti i cittadini, tifosi e non, onesti nel chiedere a gran voce l’adempimento coatto della rimozione della gradinata se, e qualora, il Comune non saprà comprendere la lezione e sfruttare questa ulteriore deroga che vi chiedo di voler concedere. Se la situazione rimanesse così, oggi come oggi, gli unici a pagare sarebbero i cittadini crotonesi. Ed è per loro, per tutti noi, per la città che Vi chiedo di ripensare alla vostra decisione e concedere una nuova deroga adeguata per procedere alla rimozione della tribuna. Ecco il link alla lettera dei giornalisti (firme comprese): https://wesud.it/stadio-crotone-lappello-dei-giornalisti-servono-scelte-politiche-di-buonsenso/

Attendo fiduciosa, sono a disposizione per essere sentita qualora lo riteniate, e porgo distinti saluti.”

Per questi motivi non parteciperò all’evento indetto dal Sindaco, peraltro convocato solo successivamente alla diffusione della notizia dell’interessamento della sottoscritta. Non parteciperò e ho ritenuto di doverlo dire pubblicamente affinché la mia assenza non venga strumentalmente utilizzata per accusarmi di disinteresse per la vicenda che, come chiarito, mi ha visto impegnata nel chiedere, indipendentemente dalle iniziative comunali, una soluzione provvisoria per non penalizzare i crotonesi, non una amnistia ed una cancellazione del passato che c’è ed è pesante.

Se vi farà piacere incontrarmi vi do appuntamento alle 11, presso l’aeroporto di Crotone, insieme ai cittadini che lottano per la riapertura dello scalo di Crotone e per riaffermare il nostro diritto alla mobilità.

 

Elisabetta Barbuto (M5S Camera)

(comunicato stampa)

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