Azione, Madeo: “Scuola, Dis-ordinanze ma i numeri salgono lo stesso”


«In momenti di emergenza nazionale, come una pandemia, bisognerebbe lasciare da parte la fantasia e attenersi alle direttive nazionali che ogni Governo detta. Invece a Corigliano-Rossano, come in tutta la Regione Calabria, la pandemia ha aumentato la creatività dei nostri amministratori. Amministratori che fino a qualche mese fa erano a corto di iniziativa ora diventano “responsabili”. Ovviamente non è una creatività costruttiva, nessuno crea un sistema di tracciamento o un sistema di vaccinazione alternativo, per carità, rimane sempre una creatività superficiale, fatta più di slogan che di prese di responsabilità reali. L’obiettivo è esasperare gli animi, dividere i cittadini, aumentare lo scontro, insomma cavalcare la paura, non amministrare.
Le scelte del Governo sono condivise da tecnici di rinomata esperienza che condividono le informazioni, le esperienze, le decisioni, con i propri rispettivi europei. A Corigliano-Rossano, invece, gli amici del bar da Giovanni hanno improvvisato una Commissione Tecnica Scientifica che ovviamente non funziona. Passiamo più tempo sul sito del Tar, per vedere quando verrà annullata la prossima ordinanza, che a costruirci un futuro su questo territorio. Le ordinanze emanate, molte delle quali sbagliate che hanno creato confusione e disagi ai cittadini, sono state un centinaio fino ad oggi, chiudono e aprono scuole, bar, ristoranti, supermercati, ma il numero dei contagi tende sempre a salire e a scendere indipendentemente dalle scelte fatte a livello locale. Non c’è nessun collegamento tra le scelte prese dall’Amministrazione Comunale, che paghiamo nel bene e nel male con le nostre tasche, e il numero dei contagi all’interno della nostra Città. Diverso è per le scelte prese a livello nazionale dal nostro Governo.
La gente è stanca, è chiusa da troppo tempo, ha bisogno di servizi. Per questo il nostro invito, senza nessuna voglia di fare polemica in questo momento di difficoltà, è quello di lasciare le scelte ai soggetti giuridicamente e tecnicamente competenti, di limitarci a seguire invece le direttive e di lavorare sui problemi di nostra competenza. Insomma Ognuno deve fare il suo. Il controllo, per esempio, siamo stati sette giorni in zona rossa ma tutta la vita svolgeva normalmente tranne per gli orari di apertura e chiusura delle attività commerciali. Senza il controllo che senso ha fare ordinanze restrittive?!
L’assistenza domiciliare dei nostri cittadini sottoposti a quarantena è totalmente trascurata. Numerose sono le segnalazioni che riceviamo di persone totalmente abbandonate a loro stesse, se non fosse per amici e parenti. Ovviamente questo crea problemi perché spinge le persone ad uscire di casa. Allora provate a svolgere il vostro compito e lasciate stare le competenze altrui, non ne avete i mezzi.»

(Comunicato Stampa)

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