Autoimpiego, 60% domande respinte. Come risolvere?

Approssimazione, superficialità, negligenza, scarsa capacità politica di sapere leggere la società. È quello che rinvengo leggendo l’ottimo articolo di Valerio Panettieri pubblicato questa mattina su “Quotidiano del Sud” . Ben 10 milioni di euro destinati all’autoimpiego in Calabria, il 60 % delle domande respinte per vizio di forma. Ed ora dobbiamo attenderci anche una pioggia di ricorsi al Tar. Come risolvere il problema? Credo sia giusto, contrariamente alle posizioni del consigliere regionale Fausto Orsomarso, dare contenuto alla forma quale elemento di garanzia non solo per l’ente erogatore ma anche per il soggetto proponente. Non a caso si è solito dire dove vi è forma vi è anche sostanza. Il burocratese è deleterio quando determina lungaggini e perdite di tempo, non certo per le fasi di verifica e controllo. Come quindi uscirne da questo atavico problema? Per la Calabria, tra l’altro, non è cosa nuova: gran parte dei progetti presentati in Europa negli ultimi 15 anni è stata puntualmente respinta per vizi di forma. Al progetto appone la firma l’imprenditore, ma spesso a redigere i prospetti sono consulenti o società impegnate in questo settore. Anche in questi passaggi c’è qualcosa che non va. Ma cosa c’è di più semplice dell’istituzione di un ufficio regionale che faccia da filtro nella fase preliminare le date di scadenza di un bando così da mettere nelle condizioni i giovani di non sbagliare e di non vedersi buttata alle ortiche una possibilità di lavoro in una terra che offre al momento solo miseria? Ma perché non si mettono nelle condizioni i ragazzi, soprattutto quelli con meno possibilità economiche, di seguire un percorso agevolato che favorisca l’accesso ai fondi? Può essere normale oggi assistere all’ennesimo flop nel capitolo dei finanziamenti? Su 1986 ben 1138 sono state respinte. Ciò significa che la Calabria perderà mediamente circa il 50/60 per cento dei fondi previsti. E tutto questo perché non si è mai pensato all’istituzione e di un organismo che faccia filtro e suggerisca come una domanda debba essere redatta e successivamente presentata. Tutto viene lasciato al caso, ma anche questa è mentalità calabrese! 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: