Ambiente: scambio di pesanti accuse tra amministratori

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VILLAPIANA «Insorgere contro la minoranza cercando di ricattarla e tapparle la bocca equivale a istigare alla violenza. E invece Villapiana ha bisogno di una pacificazione sociale e ancora per poco di un pizzico di pazienza in attesa che protagonista del cambiamento diventi la “matita” che si usa nell’urna, che è l’unica arma in grado di fare giustizia». Lo ha affermato l’ex assessore all’Ambiente Pino Leone nel corso della conferenza-stampa organizzata, insieme all’ex sindaco Roberto Rizzuto e all’ex amministratore della BSV Francesco Bria, per confutare, carte alla mano, “le fandonie” scritte in un manifesto definito “aberrante” dall’ex sindaco Rizzuto, nel quale l’attuale maggioranza, accusata di mancanza di trasparenza e di aver ridotto in una discarica l’ex Campo San Francesco, replicava mettendo in discussione la politica ambientale dei suoi predecessori, chiedendo dove mai venissero stoccati i rifiuti; di esibire il MUD (modello unico di dichiarazione) attraverso cui si può tracciare il percorso dei rifiuti e inoltre di far conoscere le Convenzioni fatte con i Consorzi di filiera e quali introiti il comune avesse realizzato conferendo i rifiuti riciclabili. «Le bugie hanno le gambe corte e solo uno stolto – ha replicato subito, carte alla mano, l’ex sindaco Roberto Rizzuto – può affermare cose che si possono facilmente smentire con i documenti. Del resto siamo ormai alla quarta stagione estiva – ha aggiunto Rizzuto – ed è il momento che questo esecutivo si assuma le sue responsabilità piuttosto che scaricarle sull’esecutivo precedente che ha fatto della trasparenza la propria regola basilare. Non accettiamo perciò lezioni di moralità da nessuno – ha concluso Rizzuto invitando ad abbandonare gli incubi dei paragoni – e tanto meno le possiamo accettare da improvvisati moralizzatori che farebbero bene a riempire di contenuti le frasi fatte sulla legalità e sulla trasparenza». A Rizzuto ha fatto seguito l’intervento “tecnico” del dr. Bria già responsabile della BSV che ha sciorinato una serie di documenti tra cui i MUD e le schede Arpacal dei suoi anni di gestione della BSV e tutti gli allegati, reperibili in Comune, nei quali è possibile controllare le aziende che hanno interagito con la BSV (Santagata, Eco-Service, Ecology-Green, Calabria-Maceri…) e le quantità, anno per anno, dei rifiuti (cartone, vetro, rifiuti ingombranti…) conferiti ai Consorzi di Filiera. «So che la mia rimozione dall’incarico – ha ammonito il dr. Bria – è stata una scelta politica operata senza giusta causa, ma non accetto si metta in discussione la mia onorabilità e, se dovesse succedere ancora, sono pronto ad adire le vie legali». Ha concluso i lavori l’ex assessore Leone il quale, dopo aver sottolineato l’ottimo lavoro svolto dalla Minoranza e dal partito (il PD) e la pazienza avuta finora nell’attendere documenti che arrivano “a puntate”, ha confutato a una a una le accuse della Maggioranza a partire dal sequestro del depuratore. «E’ stato eseguito il 30 ottobre 2014 – ha precisato Leone – quando cioè il nuovo esecutivo si era insediato da ben sei mesi. Eppure noi avevamo investito 30mila euro per liberarlo dai fanghi attivi. Stessa bonifica – ha concluso Leone chiedendo che la BSV, per avere una gestione democratica e trasparente, torni ad avere un consiglio di amministrazione – avevamo fatto del Campo San Francesco oggi ridotto ad un grande scempio ambientale».

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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