Amarelli insieme a Camparisoda e Campbell’s. Scatoletta selezionata dalla famosa rivista Domus

Corigliano-Rossano – Cosa hanno in comune Camparisoda, la famosa bottiglietta disegnata da Fortunato Depero, artista del secondo Futurismo per il nuovo aperitivo creato dal milanese Davide Campari ed il packaging rosso-bianco presente dal 1898, medaglia d’oro all’Expo di Parigi del 1900 e divenuto icona distintiva con la zuppa in lattina Campbell’s di Andy Warhol nel 1962? Oppure il Waiter’s Friend (l’amico del cameriere), il cavatappi a leva singola brevettato a Rostock nel 1882 da Karl F.A. Wienke, costantemente ripreso, riprodotto e sviluppato e l’Acme Thunderer, il fischietto che John Hudson decide di brevettare nel 1884, pensato per gli arbitri col suo caratteristico trillo riesce a distinguersi sopra un forte rumore di fondo? O, ancora, Sleek il cucchiaio che Achille e Pier Giacomo Castiglioni crearono nel 1962 per la maionese Kraft, l’interruttore rompitratta dall’estetica essenziale disegnato nel 1968 sempre da A.Castiglioni ed entrato in tutte le case, la matita rosso-blu della Fabriano, il leggendario coltello pieghevole nato in Savoia nel 1890 dalle sperimentazioni di Joseph Opinel ed ora nella collezione permanente di design del Victoria and Albert Museum di Londra, l’onda dell’architetto finlandese Alvar Aalto padre del design organico (1936), le serigrafie di animali e frutti per Danese (1961) di Enzo Mari e, infine, la famosa scatoletta di latta Amarelli?

Prodotta fin dal 1731 in Calabria, soggetto ispiratore per le illustrazioni del Voyage Pittoresque dell’abate di Saint-Non alla fine del XVIII secolo, la liquirizia a quadretti del Barone Amarelli di Rossano, nelle scatole di latta dal lettering storico, è stata scelta da Domus, famosa rivista di architettura e design, fondata dall’architetto Gio Ponti e dal padre barnabita Giovanni Semeria nel 1928 tra le 11 pietre miliari del cosiddetto anonymous design.

Nell’ordine di grandezza dei 5 euro – si legge nella raccolta di Giovanni Comoglio sul numero di dicembre scorso di Domus (www.domusweb.it), dal titolo Regalereste un interruttore? (e altre 10 icone di design a meno di 5 euro) – orbitano molti oggetti che sono vere e proprie icone di quello che si definisce il design anonimo o che sono stati resi iconici dalla storia o dall’arte o che più semplicemente provengono dal lavoro di grandi designer e di cui – continua – stavamo temporaneamente trascurando l’esistenza; icone distintive da considerare – chiosa l’autore – senza la paura di regalare soltanto un barattolo di zuppa di pomodoro.

O, appunto, una scatoletta di latta. Come quella della Fabbrica di Liquirizia Amarelli di Corigliano-Rossano che, selezionata da Fattobene, archivio delle icone del design quotidiano italiano, approdata nel 2019 nei suoi pop-up corner presso gli store del MoMA (il Museum of Modern Art di New York) continua da circa quattro secoli a sintetizzare passato e futuro, identità e innovazione, memoria e visione di un’esperienza familiare ed imprenditoriale ed al tempo stesso di una terra, la Calabria, sintesi emblematica, iconica ed essa stessa distintiva di radici e contaminazioni storiche, culturali e creative (Comunicato stampa).

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