Altomonte: identità calabrese in Albania con Barbieri insieme a provincia e sindaci arbëreshë

Altomonte. Settimana della cucina italiana nel mondo, aver contribuito al successo della partecipazione della Provincia di Cosenza alla missione in Albania, impreziosisce il percorso che da oltre 50 anni abbiamo deciso di continuare ad abbracciare: raccontare, attraverso i piatti e le ricette della memoria, l’identità calabrese attraverso le sue produzioni di eccellenza e le emozioni della biodiversità dei nostri territori mediterranei

.

È quanto dichiara l’agrichef e ambasciatore della Calabria Straordinaria Enzo Barbieri che nei giorni scorsi insieme alla moglie Patrizia Guerzoni e al figlio Michele, accompagnati dai cuochi Pasquale Capparelli ed Alessandro Marino, si sono resi protagonisti di questa nuova, stimolante e bella esperienza, ancora una volta oltre i confini regionali e nazionali.

Promosso dall’Ente Provincia in sinergia con Consolato Generale d’Italia a Valona ed ospitato dall’Hotel Nimfa nella famosa ed importante destinazione turistica albanese, l’evento ha coinvolto anche i sindaci delle comunità arbëreshe ed una delegazione di imprenditori calabresi.

Tantissimi e prestigiosi gli ospiti emozionati dall’identità enogastronomica cosentina. Tra gli altri, il Primo Ministro albanese Edi Rama accolto dalla stessa Presidente Rosaria Succurro e l’attore e regista Rocco Papaleo, letteralmente rapito dalle uova al purgatorio dell’agrichef Enzo Barbieri.

Ricco il paniere di marcatori identitari enogastronomici della Calabria del quale la Famiglia Barbieri si è fatta promotrice oltre Adriatico: dai peperoni cruschi di Altomonte agli anelli di cipolla bianca di Castrovillari, dalle polpette di patata DOP della Sila alla frittata aromatizzata con la cipolla bianca di Campora San Giovanni ala salsiccia di Belsito. E poi ancora, la tradizione norcina del Pollino cosentino e quella casearia vaccina di Campotenese, la melanzana violetta DECO di Longobardi, il pane di Cerchiara, i fichi DOP di Cosenza, caciocavallo podolico silano, la pitta ‘mpigliata di San Giovanni in Fiore, le clementine della Piana di Sibari ed i limoni di Rocca Imperiale, l’extravergine d’oliva prodotto da cultivar Dolce di Rossano e Roggianella, il riso di Sibari, il maialino nero di San Demetrio Corone, il vino arbereshe di Vaccarizzo Albanese, i liquori e amari alla liquirizia e al finocchietto selvatico.

(Comunicato stampa)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: