Alto Ionio, il festival Mediterraneo Interiore scuote il territorio

Sono bastate appena due edizioni al Festival dell’Alto Jonio, Mediterraneo Interiore, per distinguersi nel panorama degli eventi estivi del territorio. L’appuntamento, organizzato dall’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Jonio, punta, innanzitutto, ad un’antica utopia mai realizzata appieno e cioè raggruppare nello stesso cartellone di eventi più comuni per una programmazione condivisa esaltando così il concetto di territorio nell’ottica della realizzazione del “brand” Alto Jonio. Quest’anno, grazie agli sforzi del presidente Antonio Pagano, ben quattro comuni (Trebisacce, Montegiordano, Oriolo e Nocara) hanno contribuito alla realizzazione del festival ospitando gli eventi nelle loro location. Mediterraneo Interiore 2017 ha presentato tre rassegne. Tutte e tre hanno avuto l’ambizioso obiettivo di valorizzare i luoghi, abitarli e farli conoscere alla gente nella riscoperta della bellezza, valore imprescindibile per la sopravvivenza dei piccoli paesi dell’Alto Jonio. Jazz Di Vino, Arte in Borgo e Cinema da Abitare si sono rivelate tre apprezzate intuizioni per offrire a turisti e residenti eventi nuovi, al passo con i tempi e con le richieste del pubblico che si affaccia in questi luoghi, sempre più alla ricerca della ruralità, della storia, della tradizione. Dalle note jazz di fama nazionale nel castello di Oriolo e nel parco archeologico di Trebisacce degustando vini locali sino alle estemporanee di pittura e fotografia che quest’anno hanno valorizzato il centro storico di Montegiordano. Ma l’originalità di questa iniziativa artistica consiste proprio nella suo format esportabile ed adattabile ad ogni paese e borgo. Cinema da Abitare si è distinta, invece, per il coraggio di far rivivere la piazza di un borgo montano a rischio spopolamento come Nocara, dove i documentari che raccontavano la Calabria di un tempo sono stati i protagonisti. «Mediterraneo Interiore ha fatto emergere lo spirito dei luoghi, l’orgoglio della propria identità e delle proprie radici – commenta soddisfatto il presidente dell’ASAI, Antonio Pagano. Può esserci un futuro per questi territori, abbandonati dagli uomini e dalle istituzioni? Sicuramente si. Il Festival è dedicato proprio alle genti che vivono questi posti affinché possano prendere coscienza di tutta questa bellezza che li circonda per un’azione di riscatto sociale ed economico non più rimandabile. Il ringraziamento dell’associazione va ai sindaci di Trebisacce, Montegiordano, Oriolo e Nocara che hanno creduto in questo nostro progetto innovativo dal punto visto culturale».Vincenzo La Camera

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