Negli anni, secondo Facciolla, sono state modificate intere porzioni di territorio demaniale, trasformati in agrumeti al fine di intercettare forme di contributi. Nel 2017 – riferisce ancora Facciolla – racconta di essersi recato a Corigliano dove ha riscontrato l’esistenza in pieno centro urbano di scarichi fognari che confluiscono nei canali di scolo che un tempo erano alvei fluviali. Ciò comporta non solo un danno nelle aree circostanti ma anche inquinamento marino. A Rossano esiste una condotta totalmente abusiva nel torrente Citrea costruita dalla pubblica amministrazione. Per decenni non sono state fatte opere di bonifica degli alvei ed oggi diventa quasi impossibile farlo tecnicamente perché eccessivamente ostruiti. Questo spiega le ragioni degli allagamenti.
Il procuratore generale presso la corte d’appello di Catanzaro Otello Lupacchini ha sottolineato la necessità di dare seguito ad indagini approfondite ed accurate, così come il caso richiedeva. Da qui i tre anni di tempo per giungere alla conclusione delle indagini.
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