Agrumicoltura, inizia la campagna: comparto a rischio tracollo | VIDEO   

La filiera agrumicola in Calabria, la quarta per produzione su scala nazionale rischia il tracollo. L’impennata dei costi apre alle speculazioni, aumentano le spese di produzione mentre sui prezzi del prodotto è tutto in mano alla grande distribuzione e ai commercianti che impongono le loro tariffe e i produttori sono costretti ad accettare, altrimenti vengono tagliati fuori dal mercato. Una delle aree ad alta vocazione agrumicola in Calabria è la Sibaritide, prossima all’avvio della campagna. Bollette triplicate, mancanza di personale e prezzi bloccati sono alla base della nuova ondata di crisi che rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto.  Nel raffronto con lo scorso anno, il costo a chilogrammo degli agrumi (arance, mandarini, limoni, clementine, etc) è rimasto invariato, ma sono aumentate le spese a causa dei rincari generalizzati. I dipendenti delle aziende agricole chiedono aumenti in busta paga a causa della lievitazione del costo della vita. Alcuni datori di lavoro accolgono le richieste con sacrificio, altri sono con l’acqua alla gola. Né appaiono confortanti i comportamenti dei commercianti che impongono i loro prezzi grazie a un fantomatico cartello incontrollato.

Ci sono produttori, che si dichiarano fortunati, ad aver venduto il prodotto a 30 centesimi + Iva (zone di qualità), confermando il prezzo dello scorso anno nonostante i rincari. Sui limoni c’è chi è riuscito a imporli a 80 centesimi al chilo, ma i casi sono rari. I compratori non vanno oltre ai 60 centesimi. Tra gli imprenditori di una nota azienda agricola vi è Angelo Oranges, prorietario di un’area di 25 ettari di terreno, da oltre 20 anni è sul mercato. L’imprenditore lamenta i rincari delle bollette di energia elettrica triplicati e denuncia l’indisponibilità della manovalanza. «Non è più sostenibile una situazione del genere», denuncia il produttore. Gli imprenditori si affidano ai centri di grande distruzione affinché possano comprendere il momento di grave crisi. Rimane il rischio, tra l’altro, che venga piazzato il prodotto estero a scapito delle aziende italiane. Si chiede un intervento del governo affinché si possa investire sul fotovoltaico agricoli, ma ci sono impedimenti determinati dalla comunità europea. Altro dato è il problema del reclutamento del personale: «Facciamo fatica a trovare personale, tra reddito di cittadinanza e altre agevolazioni abbiamo notevoli problemi. Prima potevamo attingere alle maestranze straniere, ora non più. Né sappiamo se i costi aumenteranno».  Francesco Graziano, presidente della Coldiretti Corigliano, conferma il dramma dei rincari e si dice preoccupato per l’avvio della campagna agrumaria: «Per l’energia siamo davvero preoccupati perché non riusciamo a stabilire preventivamente il reale costo degli aumenti. Ci auguriamo che il governo possa trovare una soluzione. Qualcuno ha già rinunciato agli investimenti, altri stanno facendo ultimi tentativi». Il rappresentante della Coldiretti chiede interventi immediati anche sul reperimento del personale e si sofferma sul reddito di cittadinanza che è da rivedere.

 

 

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