Aeroporto Sibaritide, si prova a rimettere le ali al progetto

luigi sauve

Il villaggio-vacanze “Garden Resort” di Pizzo Calabro per le prossime festività pasquali annuncia il tutto esaurito, mentre dei 200mila posti-letto occupati l’anno scorso in Calabria dai turisti russi neanche uno è toccato alla “Rete Jonica” che comprende tutte le strutture turistiche che sorgono lungo la costa jonica della provincia di Cosenza. E tutto questo succede perché il “Garden Resort” di Pizzo sorge a soli 17 chilometri dall’aeroporto di Lamezia e tutte le strutture turistiche che hanno ospitato i russi nel 2016 sono prossime agli aeroporti di Lamezia, Reggio C. e Crotone e all’autostrada del Sole.
E’ partendo da questi semplici dati che l’ing. Luigi Sauve imprenditore turistico e presidente dell’associazione “Le Ali per Cosenza” è tornato a rivendicare il diritto della provincia di Cosenza, la più estesa d’Italia e quella che dispone del 46% della dotazione regionale dei posti-letti, ad avere un suo aeroporto.
In realtà l’ing. Luigi Sauve, titolare di tre villaggi turistici che gravitano attorno al “Minerva Club Resort Golf & Spa” di Sibari che dispongono di circa 3mila posti-letto, si batte da diversi anni insieme ad altri operatori turistici della zona per la realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide e la “buona novella” proveniente dall’UE, da una parte ha riacceso la fiammella della speranza, ma dall’altra non lascia tranquilli perché l’aeroporto di Sibari ha scoperto nel corso degli anni di avere molti amici e sostenitori in occasione delle varie tornate elettorali, ma si è sempre trattato di false amicizie perchè… passato il Santo, hanno sempre dimenticano le promesse fatte e gli impegni assunti con gli elettori.
E uno di questi, purtroppo, si è rivelato essere il presidente della Regione Oliverio che, da presidente della Provincia, ha sostenuto l’esigenza dello scalo sibarita, impegnando anche 20milioni di euro, ma appena è diventato governatore della Regione ha ben presto imparato a stare ai diktat della deputazione reggina, catanzarese e crotonese che ritengono l’aeroporto di Sibari incompatibile con gli altri scali calabresi.
Ma l’ing. Sauve, che insieme ad altri operatori turistici ha investito risorse preziose creando opportunità di sviluppo e promuovendo nuova occupazione, non dispera e, da presidente dell’omonima associazione prova a… rimettere le ali al progetto ben sapendo che l’aeroporto di Sibari può avere un futuro solo se viene sostenuto e adottato dai cosentini. Ma tocca ora alla Regione, secondo l’ing. Luigi Sauve, capitalizzare con atti concreti il gesto compiuto dall’Unione Europea che ha praticamente riconosciuto alla Calabria il ruolo turistico che le compete a ragione della sua spiccata vocazione turistica. «Il resto – secondo il presidente Sauve – lo devono fare gli operatori turistici cambiando radicalmente un marketing che finora non ha funzionato, evitando di puntare solo sul “prodotto-mare” perché il mare ce l’hanno tutti e arricchendo invece l’offerta di tutti i preziosi attrattori turistici di cui è ricco il territorio: dal clima mite per 10 mesi all’anno, al paesaggio ancora intatto sull’asse mare-monti, dall’archeologia ai beni ambientali, dal fascino degli antichi borghi ai sapori antichi di una terra dove il tempo pare essersi fermato».

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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