Cecilia Perri, storica dell’arte, ha tracciato le coordinate storico-artistiche e culturali della prima metà del Seicento, introducendo il contesto calabrese in cui si svolse l’attività artistica del pittore Giovanni Battista Colimodio e ripercorrendone la storiografia generale. Vincenzo Tucci, archivista, ha delineato le caratteristiche generali degli archivi storici diocesani e parrocchiali: “I documenti conservati, con particolare riferimento a quelli propedeutici ai fatti storici-artistici, rappresentano degli strumenti fondamentali per la salvaguardia della memoria e la riappropriazione della nostra identità sociale”.
Lo storico dell’arte Alberto Pincitore ha, quindi, illustrato i risultati emersi dagli studi condotti nella prima monografia su Colimodio attraverso un itinerario figurativo dedicato alle opere più significative di Giovanni Battista. Dalla formazione artistica in Calabria insieme al padre, al soggiorno a Napoli con la sua presenza nell’ambiente artistico partenopeo, mettendo in luce i suoi legami con la famosa pittrice Artemisia Gentileschi, Pincitore ha proposto un’inedita e attenta lettura della produzione pittorica di Colimodio “che giunge verso esiti ben definiti da cui è possibile riconoscere nella sua figura una certa levatura artistica”.
Durante la diretta è stato trasmesso, in anteprima, anche il primo short-movie interamente dedicato a Giovanni Battista Colimodio: un viaggio nella bellezza, attraverso parole, musica e immagini, che offre l’occasione per riscoprire e divulgare la conoscenza dell’artista e dei luoghi suggestivi della Calabria in cui visse ed operò (Comunicato stampa).