Giustizia, precari da anni a 400 euro al mese

 

La denuncia della Fp Cgil: circa 130 persone lavorano a termine nelle cancellerie del ministero per sopperire alla carenza di personale. Ora “una soluzione dignitosa”

La Fp Cgil regionale lancia un allarme sulla situazione dei lavoratori precari della giustizia. In Calabria si tratta di 130 persone che, dopo aver perso il lavoro, operano dal 2010 negli uffici del ministero della Giustizia sempre con forme precarie e a termine, di queste 110 hanno dovuto lasciare la nostra regione per mancanza di posti e sono dovuti andare a lavorare anche ad oltre 1200km. Attualmente sono tirocinanti retribuiti con 400 euro al mese e non sanno cosa sarà di loro nel prossimo futuro, quando anche l’ultimo progetto in cui sono inseriti arriverà a termine.

Il sindacato sollecita le istituzioni Regionali e la deputazione Calabrese affinchè si attivino con il Ministro Orlando per adempiere a ciò che la FPCGIL ha chiesto dal 28 giugno e cioè un tavolo per una soluzione dignitosa e ricorda che questi lavoratori, abbondantemente formati, stanno sopperendo da anni alla mancanza di organico (stimata attorno a circa 10.000 unità) nelle cancellerie dei tribunali.

Lo spiega Alfredo Iorno, segretario Fp Cgil Calabria, che denuncia “il silenzio delle istituzioni”, mentre “in regione la situazione si aggrava”. “Abbiamo affrontato molte volte – esordisce Iorno – la situazione di questi lavoratori tirocinanti impiegati presso gli uffici giudiziari: in Calabria sono circa 130 e continuano a vivere una situazione d’incertezza. Sono lavoratori provenienti da situazioni di crisi aziendali che hanno perso il lavoro, la posizione professionale, reddituale e previdenziale. Dal 2010 ad oggi con varie forme d’inserimento, tutte precarie e a termine, sono entrati a far parte dell’ufficio di processo nel ministero.

«Persone che hanno accettato di rimettersi in gioco pur di non sentirsi, ancora una volta, estromesse dal mondo del lavoro, avendo un’età per la quale sono troppo giovani per la pensione e troppo vecchie per l’attuale mercato del lavoro. Purtroppo per loro, il termine “futuro” ancora non esiste. Infatti, anche quest’anno il loro progetto sta volgendo al termine e, nonostante le nostre numerose sollecitazioni alla politica, in particolare al ministro Orlando, non ci sono segnali di fumo».

Si tratta di lavoratori ormai abbondantemente formati, impiegati presso le cancellerie, che sopperiscono, almeno in parte, alla carenza di organico del ministero – oggi stimata in oltre il 30% – e destinata a crescere a breve, per il prossimo pensionamento di altre unità.

«In questi ultimi mesi – prosegue Iorno – in Calabria la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che, la Regione Calabria, da circa 3 anni, ha fatto un bando che prevedeva la partecipazione anche di questi 130 lavoratori e che ancora oggi, al contrario di altre Regioni che lo stanno prorogando per la 3* volta, non è mai iniziato. Si chiede l’immediato inizio di tutti e 1000 i tirocini regionali affinchè si eviti di tentare di far dichiarare il falso ai 130 tirocinanti dell’ufficio del processo i quali, ad oggi, non sono a conoscenza se il tirocinio nell’ufficio del processo sia o meno una politica attiva, la Regione lo deve chiedere al Ministero, cosa che i tirocinanti hanno già chiesto al ministero e di cui non hanno avuto risposta, per poi renderne conto ai tirocinanti ma, il tutto avrebbe un suo fine naturale con l’immediata attivazione di tutti e 1000 i tirocini.

(fonte:comunicato stampa )

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: