Sinistra Italiana: l’ennesima beffa sull’ospedale della Sibaritide

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Leggiamo che in commissione sanità della Regione Calabria si ammette che esistono difficoltà burocratiche nel far partire i lavori di costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide.

Difficoltà che dovrebbero imputarsi alla crisi economica della Tecnis ed a alcuni ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Qualunque siano le questioni tecniche, economiche e politiche che rendono difficile l’avvio dei lavori dell’opera più importante del nostro territorio, rimane il fatto che si sia di fronte all’ennesima promessa non mantenuta da parte di una classe politica che sta svuotando il nostro territorio di ogni presidio di democrazia e di vivibilità. Siamo al palesarsi della debolezza di un sistema, quello a capitali misti pubblico-privati che entra in crisi e che tende a tutelare non l’interesse del malato ma le ragioni economiche della parte privata. A poco serve ricercare le ragioni, anche giudiziali, del cortocircuito visto che alla base c’è il mancato rispetto della condizione originaria alla decisione di costruire la nuova struttura: che nessun posto letto sarebbe andato perso nei presidi di Cariati, Trebisacce, Corigliano e Rossano. Invece i posti letti sono andati persi, gli ospedali chiusi e la sanità della Piana di Sibari in crisi.

Ed è una crisi che si palesa nell’idea che la Sanità debba essere un costo per lo Stato e che vada regolata con gli occhi di un cinico ragioniere. A questo si aggiunga, così come i fondi della SS106 persi, che c’è un’evidente linea del governo a non stanziare fondi per il Sud ed in particolare per l’area della Sibaritide. E, visto che il progetto dell’ospedale è il primo di sinergia dell’Area urbana, non si giustifichi il tutto con la promessa che, in caso di fusione avremo castelli e principi…Se non muta la politica del governo e la serietà dei politici che stanno in Regione, non avremo mai nulla.

C’era una promessa: i lavori inizieranno a marzo…Siamo a metà maggio e nulla si vede. Probabilmente ci starebbero, per correttezza verso il cittadino, le presentazioni di scuse e di dimissioni…Ma siamo sicuri che sarebbe pretendere troppo.

(fonte: comunicato stampa)

Una risposta

  1. Solo per le opere pubbliche che riguardano la Calabria, e, in particolare, la Sibaritide e L’Alto Ionio ci sono sempre i soliti e incomprensibili intoppi burocratici che rinviano di anno in anno l’inizio dei lavori. La verità è un’altra: il Governo non vuole investire in opere pubbliche e servizi nella Sibaritide e nell’Alto Ionio, e i nostri rappresentati si adeguano supinamente alle politiche del Capo.

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