Siinardi: il Comune pensa ad aggiustare gli orologi a pendolo

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A Corigliano situazione politica sempre più avvolta nell’ombra della polemica tra la maggioranza di governo e l’ex assessore al bilancio, Enzo Siinardi. “Oramai non si riesce più nemmeno a capire – dice quest’ultimo – se la situazione, a Palazzo Garopoli, abbia oramai assunto i contorni della tragedia con evidenti sfumature comiche o, al contrario, le fattezze della più esilarante commedia all’italiana con particolari, evidentemente, tragici. Risale a pochi mesi fa l’ultima “fatica” partorita dalla fervida mente dell’Esecutivo Geraci: la determinazione n. 206 del 17 marzo scorso, con la quale venivano liquidati ben 1200 euro (duemilioni e quattrocentomilalire del vecchio conio) a fronte del “restauro di un orologio a pendolo” il quale, evidentemente, trovasi nei locali comunali. E’ del tutto evidente prosegue ancora l’ex assessore che con Geraci ha ancora il dente avvelenato – la necessità e l’urgenza di riparare un orologio a pendolo, soprattutto di questi tempi. Come fai a lavorare al Comune con la dovuta serenità, efficacia ed efficienza se non senti il ticchettio del pendolo che ti fa compagnia e non vedi magari pure un uccellino a cucù che, cinguettando dolcemente, ricorda puntualmente e teneramente all’Esecutivo Geraci, ed ai suoi fidi Consiglieri, l’inesorabile trascorrere del tempo??? E’ proprio di questi giorni l’ultima statistica dell’Istat sulla povertà in Italia. Nel nostro sciagurato Paese, mentre ci si occupa di assicurare vitto e alloggio a mezza Africa sub-sahariana (e magari pure “lavatura, imbiancatura e stiratura” come nei films di Totò) i poveri assoluti che vivono in Italia, ovvero le persone che non sono in grado di acquistare nemmeno i generi di prima necessità, sono arrivati a 4,7 milioni. Letteralmente triplicati in soli 10 anni. La mensa della Caritas, oramai, fa più coperti delle pizzerie al sabato sera. E qui a Corigliano, oltre a preoccuparci ad accogliere mezzo continente africano, pensiamo pure a riparare gli orologi a pendolo a botte di 1200 euro. Tanto per non farci mancare nulla. E’ del tutto evidente come Giuseppe Geraci ed il suo mirabile “Esecutivo” vivano in un altro mondo, evidentemente parallelo. E’ altrettanto evidente come questi signori non frequentino i mercati, i supermercati, i fruttivendoli, le poste, le piazze e, quindi, la gente comune nella loro quotidianità in quanto, forse, hanno a disposizione della servitù che, in nome e per conto loro, si reca a fare la spesa ed a pagare le bollette. Perché, e ne sono convinto, se l’Esecutivo Geraci avesse modo di frequentare i posti che frequenta la gente comune avrebbe già avuto modo di notare, e da un pezzo, la disperazione giornaliera in cui vive una buona fetta della popolazione Coriglianese. Avrebbe già avuto modo di essere consapevole del fatto che al supermercato c’è gente che si ferma al bancone della salumeria ad ordinare, magari per cena, “3 fette 3 di mortadella”. E questi cosa fanno? In un territorio devastato dalle continue rotture idriche e fognarie, dalla mancanza d’acqua che colpisce un giorno sì e l’altro pure interi quartieri della Città, dalla pavimentazione stradale ridotta ad un colabrodo eccetera, eccetera, eccetera si mettono pure a riparare gli “orologi a pendolo”. La gente se ne ricorderà alle prossime elezioni? E chi lo sa. Di sicuro i pro memoria non mancheranno”. Siinardi porta alla ribalta una situazione davvero incresciosa. Si pensa a cose oggettivamente futili, quando, invece, c’è una povertà assurda che dilaga sempre più. Il Comune dovrebbe, invece, pensare di più alla povera gente. Più che agli orologi.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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