SIBARITIDE: LA FINANZA METTE LE MANI SUL CAPORALATO

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Le fiamme gialle cosentine hanno concluso un’articolata attività di contrasto
all’illecito fenomeno del “caporalato” e all’impiego di mano d’opera irregolare,
con la denuncia di nr. 6 persone ex art. 603 bis C.P..
Approfittando dello stato di necessità e bisogno di persone in cerca di
occupazione, i “caporali” sfruttavano la forza lavoro di braccianti agricoli, italiani
ed extracomunitari illusi dalla speranza di una paga adeguata e decorosa, per
impiegarli nei campi della Sibarite .
L’operazione, condotta nel corso delle ultime settimane in diverse località della
Sibarite, si è svolta attraverso il controllo di automezzi, sopralluoghi,
appostamenti, pedinamenti e riscontri cinefotografici.
L’organizzazione individuata forniva ai lavoratori sfruttati un posto letto in
fatiscenti “abitazioni” costituite da container non areati, maleodoranti e in
pessime condizioni igieniche. Il tutto per 100 euro al mese.
Diversi lavoratori venivano continuativamente impiegati per 10 ore di lavoro al
giorno, senza alcuna pausa e senza alimenti, ricevendo una retribuzione di 1
euro ogni ora di lavoro.
A conclusione delle attività sono stari segnalati alla Procura della Repubblica di
Castrovillari nr. 6 soggetti, quattro italiani, un bulgaro ed un pakistano, per aver
organizzato e reclutato manodopera agricola, fornendo intermediazione ad
aziende, mediante sfruttamento dei lavoratori attuato con violenza e minacce
(c.d. “caporalato” ex art. 603 bis C.P.).
Il cittadino pachistano è stato denunciato anche per porto abusivo d’armi.
I controlli della Guardia di Finanza a contrasto del fenomeno del “caporalato” si
intensificheranno per tutto il periodo della campagna agrumaria. (comunicato)

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