Rossano. concorsi, luci e ombre. Botta e risposta

“Non esiste, in capo al Segretario Generale dell’ente, alcun conflitto di interesse nello svolgimento della funzione di responsabile della prevenzione della corruzione e della direzione dei controlli interni. Così come non si configura alcuna ipotesi di conflitto di interessi dello stesso Segretario con la funzione di presidente o componente di commissione nella vicenda in questione.
È quanto ribadisce l’Amministrazione Comunale attraverso una nota congiunta a firma dello stesso Segretario Generale Nicola MIDDONNO e del Sindaco Stefano MASCARO trasmessa ai consiglieri comunali di ROSSANO FUTURA Tonino CARACCIOLO e Marinella GRILLO, contestando in toto il contenuto delle affermazioni e delle censure diffuse anche sui media e che si definiscono assolutamente prive di ogni fondamento. Alla luce della dotazione organica dirigenziale dell’Ente, fortemente sotto dotata (attesa la presenza di 3 dirigenti su 7), nelle more dell’espletamento della procedura per la copertura di quella vacanza dirigenziale – si legge nella nota – il Sindaco ha incaricato il Segretario Generale della dirigenza del Settore Affari Istituzionali.
L’incarico dirigenziale del settore Affari istituzionali al Segretario, che ha comportato un risparmio alle casse dell’Ente, è pienamente legittimo perché non si tratta di servizi a rischio corruzione quali potrebbe essere invece gare e contratti piuttosto che i servizi finanziari. Tuttavia il conferimento dell’incarico deve essere legato alla temporaneità. È stata, quindi, approvata la programmazione triennale del fabbisogno del personale che, nel piano assunzionale 2017 prevede – si precisa – il reclutamento anche del dirigente al settore affari istituzionali mediante la prevista procedura a seguito della corretta pubblicazione di un bando. Sulla base dell’unico strumento normativo previsto dal legislatore (secondo il quale al Segretario competono le funzioni specificamente elencate nonché tutte quelle che gli vengono attribuire dallo Statuto, dai regolamenti o gli siano conferite dal Sindaco), nell’autorizzare gli enti locali quindi ad attribuire (mediante norme statutarie o regolamenti o provvedimenti sindacali) funzioni aggiuntive al Segretario Comunale, l’Articolo 97, Comma 4, Lettera D del TUEL consente senza limiti prestabiliti – si riporta nella nota – l’attribuzione ad esso di funzioni dirigenziali.
QUINDI NESSUN CONFLITTO DI INTERESSE DI NESSUN TIPO. Nel caso, in particolare, della funzione di presidente o componente di commissione di concorso, essa si qualifica come mera attività di valutativa il cui espletamento non comporta né lo svolgimento di attività provvedimentale né quella di carattere gestionale, né, tantomeno, consultiva o di controllo. LA SCELTA NORMATIVA DELL’ENTE DI ATTRIBUIRE LA FUNZIONE DI PRESIDENZA DELLE COMMISSIONI CONCORSUALI AL SEGRETARIO GENERALE, IN CONSIDERAZIONE DEL RUOLO DI GARANZIA CHE L’ORDINAMENTO GLI ASSEGNA, È QUINDI LEGITTIMA. Per quanto riguarda la sentenza del TAR UMBRIA del 2016 citata dai consiglieri CARACCIOLO e GRILLO l’Amministrazione Comunale ricorda, infine, che si tratta di una sentenza riformata dalla recente sentenza del Consiglio di Stato del 2017 che ha ampiamente stabilito che un incarico a tempo determinato non ha carattere concorsuale, ma si sostanzia in una selezione condotta sulla base di curricula professionali e di un colloquio, senza l’approvazione di una graduatoria finale”.

LA REPLICA
“Tanto tuonò che piovve. Dopo reiterati inviti e dopo un incontro con il Prefetto, arriva finalmente la risposta pubblica alla nostra diffida a ritirare il bando di selezione di un dirigente dell’area amministrativa. In data odierna infatti l’ufficio stampa del Comune, ha diramato un comunicato avente un titolo ad effetto con il quale si destituiscono da ogni fondamento le obiezioni e le riserve di tipo politico e giuridico sollevate dai Consiglieri Caracciolo e Grillo.
Ribadiamo innanzitutto che ad un mese e mezzo dallo scioglimento dei Consigli Comunali di Corigliano e Rossano, è profondamente errato volere a tutti costi selezionare un Dirigente dell’area amministrativa in barba a tutte le proclamate volontà di costruire un percorso comune con Corigliano.
Un vero e proprio attentato alla fusione.
Testimoniato, ove ce ne fosse bisogno, dalla delibera inviataci solo ieri ma riportante la data del 31gennaio, che modifica la struttura organizzativa del Comune di Rossano istituendo una dirigenza in più e riconducendo l’Ufficio Legale sotto l’egida del Sindaco  in un Ufficio di Staff privo di Dirigenza! .
Fusione a parte, si tratta di un modello organizzativo del Comune che perpetua la ventennale inefficienza e scarsa trasparenza del Comune di Rossano frutto dell’anomala commistione tra politica e burocrazia.
Un modello che non guarda al futuro della fusione e che ignora che oggi è tempo di amministrazione digitale, di smart e green city e quindi tempo di definire una vera e propria agenda digitale della nuova città di Corigliano-Rossano. Altro che l’inutile separazione operata tra affari generali ed affari istituzionali con ben 6 dirigenti quando a nostro avviso ne basterebbero quattro con una ben diversa strutturazione dei servizi.
Altro che selezione, all’ultimo miglio di un dirigente amministrativo, quando ce n’è qualcuno tenuto in quarantena e pronto a costo zero a ricoprire l’incarico che si vuole assegnare. Un vero e proprio danno erariale già segnalato alla Procura presso la Corte dei Conti dietro il quale si cela un semplice e fin troppo evidente trucco: il Sindaco nomina chi dice lui anche se per un mese, sapendo che quel dirigente esterno dovrà restare minimo per tre anni perche giurisprudenza costante vanifica il comma tre del 110 del TUEL che parla di mandato sindacale.
E’ in questo contesto che il segretario Generale, pare time (per risparmiare, si afferma; ma ve la immaginate una impresa privata che risparmi sull’amministratore delegato o sul direttore generale!), diventa l’anello debole che avalla ex post quanto deciso in altra sede e non sente il dovere di riconsiderare la sua posizione, nella gestione del personale, che regge da ben due anni, nell’assegnazione delle PO e nello svolgimento delle selezioni di personale, in pieno e totale conflitto con il Piano per la Trasparenza e la lotta alla corruzione, del quale lui stesso è responsabile. Piano, si badi bene, che ripropone ogni anno in fotocopia, postulando la rotazione dei dirigenti ma dimostrando poi, con un e vero e proprio salto della quaglia, che a Rossano questa non è possibile e non solo per i Dirigenti ma anche per tutte le altre posizioni che lui stesso definisce ad alto rischio di corruzione! Perciò riconfermiamo le nostre riserve, anche giuridico-legali, osservando  che è ben vero che  l’art. 97 del 267/2000  consente al Sindaco l’attribuzione di altri incarichi al segretario ma è anche vero che gli incarichi affidati al Segretario Generale Middonno, per sua stessa indicazione (piano anticorruzione ex lege 190/12) hanno percentuali di rischio ben precise relativamente ai concorsi, alle progressioni, alle indennità attribuite, alle posizioni organizzative, agli straordinari.
Ribadiamo per l’ultima volta che delle due l’una: o il Segretario Middonno ha scritto per scrivere e dovrà spiegarlo all’Anac ed alla Procura della Repubblica, oppure deve dare ascolto agli scriventi e revocare la selezione  del Dirigente Amministrativo in corso, ex art. 110, comma 1 del DLgs n 267/2000, per la quale, vogliamo ricordare che la citata deliberazione della Corte dei Conti Campania 2017 chiarisce che la selezione è possibile solo in assenza di risorse interne ed è ampiamente superata e contraddetta da altre e più recenti pronunzie. Siamo seri”. (I Consiglieri Comunali
Tonino Caracciolo, Marinella Grillo, Achiropita Titti  Scorza, Flavio Stasi)

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