Rossano. Aree sociali: populismo, demagogia, odio sociale. Incalza l’amministrazione

il sindaco Stefano Mascaro

BANDO CONCESSIONE AREE SOCIALI, sarebbe stato sufficiente un semplice avviso ed una procedura negoziata chiusa; si è ricorsi, invece, ad una procedura aperta regolata da bando. Con un termine di 15 giorni poi prolungato a 30, non prescritto da nessuna norma, ma assunto secondo criteri di ragionevolezza. – Nel bando è stata prevista una griglia di valutazione di tipo tecnico (aspetti architettonici, uso dei materiali, ecc.) ma anche socio-economici (interventi costruttivi e manutentivi in sostituzione dell’Ente, occupazione stabile specie giovanile collegata alla destagionalizzazione dell’attività, entità dell’investimento, canone). – Alla fine del rapporto si avrà l’acquisizione gratuita al patrimonio dell’ente delle opere fisse che il privato realizzerà. – La valutazione delle domande poteva essere affidata ad una sola persona; è stata, invece, nominata una commissione composta da 3 funzionari di alto profilo e dotati di professionalità diverse e complementari. – Il procedimento non si è concluso e, quindi, contrariamente a quanto sostenuto con ignoranza o mala fede, nessuno dei beni a concorso è stato ancora concesso (e non venduto, perché non si vende niente). Manca ancora il giudizio, affidato ad un altro organo, della corrispondenza delle proposte alle altre prescrizioni del bando e di altre fonti generali, solo dopo che i partecipanti avranno presentato le loro osservazioni. Quanto, infine, alla busta dell’unica offerta presentata in una delle tre procedure e risultata aperta, la Commissione ha deciso di non esaminarla. – Il valore complessivo delle aree in base ai criteri di determinazione è di qualche decina di migliaia di euro e la superficie totale si aggira intorno ad 1 ettaro.

È quanto precisa l’Amministrazione Comunale rispondendo ai consiglieri comunali Flavio STASI e Titti SCORZA e chiarendo che alla fine del procedimento, risulteranno impegnati in esso, a vario titolo, una decina di funzionari, circostanza che di per sè è una garanzia di trasparenza.

STASI e SCORZA – va avanti la Giunta – non possono più essere giustificati in virtù dell’anagrafe. Hanno rinunciato ad applicarsi ed a studiare per imparare, conoscere nel merito i problemi e proporre soluzioni. E si limitano a praticare solo sterile polemica con un linguaggio politicamente volgare. Dopo oltre un anno, i due consiglieri di opposizione non distinguono, infatti, i ruoli della Politica e della Burocrazia e non fanno differenza tra il testo di una delibera ed una pagina della settimana enigmistica! È evidente che chi critica non distingue i beni demaniali da quelli patrimoniali disponibili o indisponibili e non ne conosce il regime giuridico; altrimenti non si meraviglierebbe del possibile utilizzo delle aree a pubblici esercizi per lo svago ed il divertimento, quando persino al demanio marittimo – soggetto a regole sicuramente più rigorose – nelle zone turistiche come la nostra viene riconosciuta proprio tale vocazione.

Valorizzare e rendere fruibile il patrimonio comunale, migliorando la dotazione di servizi nella zona di riferimento, anche coinvolgendo allo scopo i soggetti privati e raggiungendo contemporaneamente l’obiettivo di sollecitare investimenti e favorire nuova occupazione, specie giovanile. È, questo, l’indirizzo politico contenuto negli atti dell’ente concretizzato dai funzionari comunali ai quali l’Amministrazione Comunale conferma stima e fiducia.

Busta risultata aperta. – Sarà accertato dagli uffici cosa sia potuto succedere, ma in attesa dell’esito in presenza di un’unica offerta appare verosimile che si sia trattato di un incidente di percorso rispetto a cui, fare tutta questa dietrologia appare veramente spropositata e mirata solo a sollevare polveroni.

Di quale regalo ai privati stiamo parlando? – Se in due bandi perviene una sola offerta, vuol dire che quei beni, alle condizioni poste dal Comune, non devono essere risultati proprio tanto appetibili al privato. Senza considerare che in precedenza, i bandi la concessione di altri due beni come la TORRE S.ANGELO e la EX PESCHERIA al Centro Storico, sono andate deserti, perché ritenuti troppo onerosi da potenziali interessati, che lo hanno comunicato espressamente.

Perciò – conclude l’Esecutivo guidato da Stefano MASCARO – diciamo alla consigliera SCORZA di adire qualsiasi magistratura che vuole, se riesce a trovare validi argomenti, assumendosi la responsabilità di dover poi rispondere per calunnia. E chiediamo al consigliere STASI di cosa dovrebbe occuparsi la Procura che egli offende e denigra? Quali sono le ipotesi di reato? L’unico reato è quello di diffamazione che lui commette. È ormai chiaro che i due consiglieri sono uniti da una bramosia di potere irrefrenabile, che traducono in odio politico, cavalcando il populismo della denigrazione di tutto e di tutti e senza rispetto per nessuno, con un inevitabile danno all’immagine della Città. E questo sarebbe il nuovo? Che tristezza! (Comunicato stampa – Comune di Rossano)

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