Rossano. Alloggi popolari: tra abusi e illegalità. Famiglie a disagio |VIDEO

Case inagibili e alloggi popolari. Questi sono i due elementi che caratterizzano la nostra inchiesta nel centro storico di Rossano. Le abitazioni inagibili sono quelle in cui sono costrette a vivere molte famiglie che non hanno un’alternativa. Le case di residenza popolare sono quelle preesistenti, pronte, alcune murate e non consegnate agli aventi diritto. La domanda è… perché?

Già un anno fà il commissario straordinario Aldo Lombardo aveva affrontato la questione. Un monitoraggio e tanto di riunione per risolvere il problema con un apposito sollecito all’Aterp affinché intervenisse nella vertenza: bisogna assegnare gli alloggi alle famiglie assegnatarie. Oggi l’unico cambiamento che registriamo è dovuto al fatto che abbiamo un organo politico, consiglio, giunta e sindaco, Stefano Mascaro, il resto è rimasto tutto uguale.

Rispondiamo quindi alle richieste di aiuto di alcune famiglie. Giovanna Pignataro ha cinque figli, vive con suo marito in due stanze piene di umidità ed è in graduatoria per l’alloggio popolare. Si è rivolta al comune per un aiuto, le è stato risposto che i bambini potrebbero essere affidati ad una comunità di Cosenza per essere allevati.

 

Lasciamo la casa di Giovanna e facciamo un giro nel centro storico. Prima tappa San Michele, dove il 30 settembre scorso si è registrata l’occupazione abusiva di uno degli alloggi. Anzi l’occupante si affaccia, ma non vi mostriamo l’immagine per ovvi motivi.  Proseguiamo per via San Pietro e Via San Biagio. In queste zone ci sono alloggi presi, si può dire, d’assalto dagli sciacalli. E’ stato portato via di tutto: i termosifoni, l’impianto elettrico, le piastrine per gli interruttori, gli infissi, le porte. Probabilmente anche zona di bivacco per disagiati. In alcuni alloggi come quelli di Colonna Sant’Isidoro, sono stati murati gli ingressi. Ma qualcuno ha pensato bene di fare dei buchi nei muri pur di accedere. Naturalmente ci sono anche alloggi regolarmente assegnati e occupati.

Ci rechiamo a casa di Arturo Gallina. Lui è una vecchia conoscenza perché da anni si sta battendo per vedersi assegnato un alloggio. Con la moglie, sono entrambi in graduatoria. Ma nonostante le denunce e anche le lettere, l’ultima nel mese di gennaio 2017, nessuna risposta è giunta.

Gli alloggi popolari sono anche allo Scalo e presto ne saranno costruiti altri. Ma non si può vivere solo attaccati alla speranza. Rispetto a quando avevamo incontrato il sig Gallina nel 2015, non è cambiato nulla. Anzi no, la novità che oggi in questo alloggio c’è un neonato.

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