Rapani (Fdi-An): «Centrodestra unito nel segno della fusione»

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«E centrodestra unito sia. Per il bene comune, per contribuire a governare tutti i processi sociali del territorio e della città unica, a partire dalla fusione».

È quanto annuncia Ernesto Rapani, coordinatore regionale e capogruppo consiliare di Rossano di Fratelli d’Italia, all’indomani di una riunione organizzata proprio da Fdi-An fra tutti i rappresentanti dei partiti e dei movimenti dell’area di centrodestra rossanese.

«Abbiamo pensato di convocare questa riunione fra tutti i referenti appartenenti a partiti e movimenti di centrodestra per aprire un tavolo di confronto anche a seguito di un primo momento di dibattito con i rappresentati del centrodestra di Corigliano. L’intento – spiega Rapani – è quello di parlare una sola lingua in una città unica e nel territorio. Per questo motivo il prossimo step sulla via dell’unità, sarà quello di organizzare un incontro unitario fra i rappresentanti del centrodestra di Corigliano-Rossano».

Il coordinatore regionale del partito della Meloni illustra meglio quelli che saranno gli scopi del centrodestra unificato: «L’obiettivo chiaro è quello di contribuire nella gestione del processo di fusione in modo coordinato, organizzando incontri con le associazioni i categoria, con i cittadini, per approfondire e illustrare meglio quelli che sono i contenuti degli atti di impulso approvati dai consigli comunali e delle linee guida evidenziate dall’assise rossanese».

«Inizia così – prosegue il rappresentante di Fdi-An – un percorso che ci vedrà insieme ai prossimi appuntamenti elettorali, a tutti i livelli, siano essi le politiche, le regionali e le amministrative del comune unico, così da poter iniziare sin da subito a lavorare prima sui programmi e poi sugli uomini, in un’ottica di interesse collettivo e nell’esclusivo bene comune».

Ernesto Rapani conclude annunciando anche l’ultima decisione presa durante l’incontro: «Inviteremo il sindaco di Rossano, considerando che non ha più la maggioranza in Consiglio comunale, a limitarsi all’ordinaria amministrazione ed a condurre il processo di fusione nei tempi stabiliti dalla legge: solo così potrà contare su di noi. Diversamente ci determineremo di conseguenza. Si badi bene, non vuole essere un modo per mettere pressione al sindaco, o peggio, una minaccia, bensì l’invito ad una presa di responsabilità e di coscienza in considerazione della volontà sovrana espressa dal popolo lo scorso 22 ottobre a favore della fusione. La gente vuole un cambiamento, lo vuole subito e lo ha dimostrato con quel Sì che ha abbattuto pregiudizi millenari e quello steccato ideologico che voleva le due comunità distinte e separate. Non permetterà, quindi, che l’iter si interrompa per qualche mese o, peggio, qualche anno come taluni mormorano fra i muri del palazzo di città, per beceri ed esclusivi interessi privatistici».

(comunicato stampa)

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