Papasso e la maggioranza querelano il senatore Nicola Morra

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Il senatore Nicola Morra querelato per diffamazione. La denuncia, presentata ieri mattina presso il Tribunale di Castrovillari, giunge dal Comune di Cassano in seguito alle dichiarazioni dell’esponente del Movimento 5 Stelle che, lo scorso novembre, chiedeva attraverso una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno la rimozione del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale della Città delle Terme per infiltrazioni mafiose. La notizia della querela è stata annunciata nella stessa mattinata di ieri nel corso di una apposita conferenza stampa, convocata d’urgenza dal primo cittadino Gianni Papasso. A firmare la querela, oltre al sindaco Papasso, il segretario generale, Antonio Fasanella e i consiglieri di maggioranza: Alfano, Clausi, Giardini, Fasanella, Lonigro, Martucci, Salmena (ex consigliere ora assessore), Laurito, e Scarano, a vario titolo chiamati in causa nella interrogazione parlamentare. Tutti assistiti dall’avvocato Franz Caruso, quale legale di fiducia, hanno sporto formale querela per diffamazione.

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Il senatore Nicola Morra

Il primo cittadino, nella sua circostanziata esposizione dei fatti, peraltro riassunti nelle 24 pagine dell’atto di querela presentata, così si è espresso: “Ci siamo recati davanti al Procuratore della Repubblica di Castrovillari, perché ci siamo sentiti accusati ingiustamente dal senatore Morra. Abbiamo, pertanto, provveduto ad esercitare il diritto di difenderci e autotutelarci. Un diritto esteso alla città di Cassano All’Ionio, la cui immagine è stata gettata nel fango senza motivo. Con forza – ha evidenziato – rimandiamo al mittente le accuse e rinnoviamo al Sen. Morra, l’invito a venire a Cassano sia per verificare tutti gli atti che ritiene, che per rendersi conto di quanto è bella la nostra cittadina e di quanto è laboriosa e onesta la nostra comunità. Chiediamo a Morra di rinunciare alla sua immunità parlamentare e mettersi alla pari di noi altri, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni, poiché le illazioni da lui mosse, nella fattispecie, sono molto gravi. Io stesso – ha affermato, inoltre, il sindaco Papasso – nelle sedi competenti, ho reiteratamente invocato la venuta al comune di Cassano della Commissione di Accesso agli Atti, al fine di dimostrare a tutti che non abbiamo nulla da temere e da nascondere. Anche se, in merito, ritengo che non dobbiamo dimostrare niente a nessuno perché la nostra coscienza, che è il primo tribunale, è limpida”. Papasso, tra l’altro, ha anche riferito la possibilità di costituzione di parte civile e ha manifestato rammarico e dispiacere, mettendo in risalto che sin dall’atto dell’insediamento dell’amministrazione locale, si sono registrati un susseguirsi di atti violenti all’indirizzo della stessa, finalizzati a deligittimare persone e la stessa istituzione. “Cassano – ha ribadito Gianni Papasso – è una comunità bella e laboriosa e che come tutto il resto del Paese sta facendo i conti con la crisi in atto e di riflesso con il disagio sociale. Per quanto ci riguarda vogliamo lavorare per risolvere i problemi della nostra gente, per garantire ai nostri figli un futuro migliore e permettere alla comunità di prendere il largo”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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