Gli ultimi dieci giorni di Candianopoli

 

 

Non c’è dubbio che il 90% della nostra città non veda l’ora che passino queste ultime settimane di amministrazione Candiano-Mascaro, l’amministrazione peggiore della nostra storia istituzionale, per distacco.

La grossa preoccupazione che esprimo pubblicamente è che il temerario esecutivo del sindaco facente funzioni voglia comprimere istericamente i provvedimenti pianificati per 5 anni – confidando nel no alla fusione di Corigliano – in  dieci giorni. Ovviamente non si tratta della pianificazione di provvedimenti tesi a migliorare le condizioni della città: si tratta piuttosto della lunga serie di “aggiustamenti” promessi in campagna elettorale.

Se a questi aggiungiamo gli impegni assunti, nel corso del mandato, con un pezzo di “opposizione” in cambio di qualche astensione salva-sindaco, credo si comprenda per quale ragione, da più di un anno, ho dichiarato che avrei preferito – senza dubbio – un commissario e che non avrei votato più neanche i verbali in Consiglio Comunale (come ho fatto).

Nei prossimi dieci giorni ci attende, per esempio, il tentativo di prorogare per 7 anni la concessione di un palazzetto (con un canone ridicolo) la cui concessione scade nel 2025. Avete capito bene: nel 2018, l’esecutivo vuole prorogare fino al 2032 una concessione decennale data, con gara d’appalto, nel 2015. E chi voleva partecipare alla prossima gara? Si attacca.

Sul Piano Strutturale Associato negli scorsi mesi abbiamo chiesto incontri, chiarimenti, discussioni, approfondimenti, ma l’assessore al ramo, ovviamente Candiano, non ha mai accolto queste richieste: deve avere una patologica allergia a riconoscere al Consiglio Comunale il proprio ruolo, probabilmente perchè per entrare in Consiglio Comunale tocca essere votati e quindi lui ne è automaticamente escluso. Nonostante questo, però, scommetto che qualcuno ci proporrà di portare in approvazione last-minute il P.S.A. contando sull’appoggio della solita minoranza variabile che ha sostenuto questo pseudo-governo cittadino.

Di certo l’esecutivo non ha abbandonato l’idea di peggiorare ulteriormente l’assetto della macchina comunale, una macchina piena di inefficienze prodotte proprio da questa classe dirigente, con particolare riferimento alla maggioranza ed ad un pezzo di opposizione che, di fatto, continua a gestire direttamente una fetta di personale. Così è ancora in piedi l’idea di propinare alla nuova città un dirigente illegittimo nominato con l’ex art. 110 del TUEL, attraverso una selezione “su misura”, nonostante la Procura della Corte dei Conti, grazie all’esposto di quattro consiglieri di opposizione, abbia chiesto chiarimenti al riguardo. E non potrebbe avere altra ragione se non quella di “aggiustare qualcuno” l’idea malsana di approvare una nuova pianta organica a dieci giorni dallo scioglimento dell’ente.

Restano ancora in piedi altre faccende indecenti, a partire da quella delle aree (non) sociali per le quali sto aspettando ancora che la Giunta si degni di rispondere ad una mia interrogazione, e sul quale ora si vuol far “passare la nottata” vista la notizia trapelata di indagini in corso, ma che resta una oscenità ancora totalmente in piedi; così’ come di certo si tenterà di rimettere mano alla famosa monetizzazione dei villaggi turistici di c.da Zolfara, cercando una transazione dell’ultimo secondo (magari facendo perdere alle casse pubbliche qualche centinaia di migliaia di euro). E cosa ne sarà, invece, degli ex lavoratori del verde pubblico, palleggiati palesemente per mesi e vittime di un disegno fatto di bandi farlocchi e di un affidamento diretto di fatto ad una impresa che, di lì a poco, avrebbe ricevuto l’interdittiva antimafia?

Su queste ed altre questioni mi appello a tutti i consiglieri comunali, di opposizione e di maggioranza, che non hanno interessi personali da tutelare (quelli si possono automaticamente ritenere esclusi) ed a tutte le forze politiche e sociali della città: impediamo che gli ultimi dieci giorni di questa disastrosa amministrazione condizionino ulteriormente il futuro del nostro territorio ed ipotechino altre risorse utili e preziose per il rilancio della sibaritide e per la costruzione della nuova città, opponendovi in tutte le sedi alle tante misure oscene che si intendono realizzare in queste ultime ore.

Le amministrazioni comunali di Corigliano e Rossano si rassegnino, limitandosi alla ordinaria amministrazione e lasciando che la futura classe dirigente della città unica abbia la possibilità di esercitare il proprio sacrosanto diritto di pianificare, gestire e valorizzare le tantissime risorse del territorio, dare finalmente un indirizzo di sviluppo economico e sociale alla nuova città quindi al territorio.

(fonte: comunicato stampa )

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